Realizzazioni pittoriche:

Matteo Casati compare sulla scena artistica nel 2013 all’età di 30 anni. Da allora ha prodotto più di cento opere. In meno di un anno si fa conoscere dagli addetti ai lavori partecipando ad esposizioni in tutta Italia, passando da Milano, Roma, Genova e Pescara, e anche oltre i confini, in Svizzera e USA. Nel contempo ottiene molti apprezzamenti anche dal pubblico: numerose opere abbelliscono le sale di Istituzioni e le case di collezionisti privati. Questa è un’arte “d’istintiva”: il colore deciso e contrastante, il tratto netto del pennello o il gesto istintivo della mano, e l’alienazione dalla realtà sono elementi che contraddistinguono queste opere. 

Dicono di lui: 

“Che dire di Matteo Casati, un giovanissimo “figlio d’arte” di Jackson Pollock, il più grande esponente dell’espressionismo Astratto statunitense e padre dell’Action Painting. Le opere di Matteo, che ha dichiarato ispirate all’artista appena citato, sono sicuramente più piccole nelle dimensioni, ma non meno monumentali nella poesia e nell’intensità espressiva. All’interno, Matteo inserisce un’altra fonte d’ispirazione e amplia l’ormai superato concetto dell’Action Painting con lo spazio: i tagli alla Fontana, i nuovi “concetti spaziali” dello spazialismo di Casati trasportano avanti di decenni un concetto che oggi più che mai è gettonato nelle grandi case d’asta inglesi e statunitensi: l’informale. Il colore, anche quando manca perché vi è il taglio, resta presente con prepotenza nell’opera pittorica del giovane Matteo Casati, che sicuramente vedremo crescere con la stessa intensità delle sue opere.”

“Forza evocativa espressa da Matteo Casati chiaro decano d'un linguaggio informale in cui l'action painting è lo strumento ideale per solcare lo spazio ed attualizzarlo mediante la volontà creativa. Le lezioni spazialiste o le propensioni gestuali affondano nel dato compositivo generandone l'anima stessa. Come vediamo, le caratteristiche iconiche od aniconiche di riferimento, si amalgamano in questo singolare percorso di ricerca sino a spostare i vettori di indagine al cuore stesso dell'opera, indipendentemente dal risultato fina